Come lavoro: l’approccio costruttivista e la pratica EMDR

L’approccio cognitivo-costruttivista che utilizzo nella pratica di psicoterapeuta, riconosce al paziente un ruolo centrale e attivo nel percorso terapeutico.
Si parte infatti dall’assunto che ognuno di noi costruisce la conoscenza di sé e la conoscenza di sé in relazione agli altri, attraverso le proprie esperienze di vita. In questa prospettiva il paziente è considerato il più esperto conoscitore di se stesso e del proprio mondo interiore.

Il ruolo del terapeuta è quello di accompagnare il paziente alla scoperta di sé, delle proprie emozioni, dei propri pensieri e delle modalità di attribuzione di significato alle esperienze della sua vita.
Insieme si lavora per mettere a fuoco i meccanismi che lo spingono a muoversi in una direzione o in un’altra e il significato dei sintomi che lo bloccano nel proprio percorso di crescita personale.

Nell’ottica costruttivista i sintomi sono degli indicatori, dei segnali che vanno letti, ascoltati e compresi, poiché forniscono informazioni preziose riguardanti i bisogni di cambiamento del paziente.
A partire dai significati emersi dalla comprensione dei sintomi, il paziente viene sostenuto e accompagnato nel processo di crescita e di sviluppo di un equilibrio affettivo e relazionale più soddisfacente.

Questo lavoro avviene all’interno di una relazione accogliente e non giudicante, in cui l’accettazione e la comprensione sono elementi imprescindibili.
Un percorso terapeutico così delineato è paragonabile ad un viaggio che condurrà la persona ad una nuova consapevolezza aiutandola a sentirsi pienamente padrona della propria vita.

Dal 2022 ho integrato all'approccio cognitivo-costruttivista la pratica EMDR

La pratica EMDR, acronimo di Eye Movement Desentization and Reprocessing (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress.

Questa tecnica si focalizza sul ricordo dell'esperienza traumatica e utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare i disturbi ad essa collegati.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all'evento traumatico perdono la loro carica emotiva negativa, l'immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono e spariscono diventando più adattivi e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.

La persona sentirà che il ricordo dell'esperienza traumatica fa veramente parte del passato e riuscirà a viverlo in modo distaccato e non invalidante. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all'evento, lo vedono come un "ricordo lontano", non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo.

Nel corso di oltre trent'anni dalla sua elaborazione, l'EMDR ha ricevuto più conferme scientifiche di qualunque altro metodo usato nel trattamento dei traumi. Esso è legittimato dalla comunità scientifica come metodo evidence based per il trattamento dei distirbi post traumatici e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nell'agosto del 2013, ne ha riconosciuto l'efficacia nella cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

Ad oggi più di 120.000 clinici in tutto il mondo utilizzano questa tecnica e milioni di persone sono state trattate con successo negli ultimi anni.